Dove mi trovo? → PressMetal In Italy: intervista Indriolo, Tiengo e Bennici

Dopo l’eccellente recensione dell’album Sadomasokissme, Stefano Mastronicola di Metal In Italy intervista i Osvaldo Indriolo, Andrea Tiengo e Girolamo Bennici : i retroscena sul nuovo album pubblicato lo scorso Venerdì 17 Febbraio (#LoveFriday) e alcune considerazioni sul mondo discografico italiano ed estero!

Dopo “Penis Barbecue”(la recensione) i Give Us Barabba si presentano con un nuovo album dal titolo “Sadomasokissme” (la recensione), una miscela di Metal, Funk, Jazz e Progressive. La band non ama prendersi sul serio, ma è necessario prestare attenzione alla loro proposta musicale, perché in questo caso non scherzano affatto! Ne abbiamo parlato con Osvaldo Indriolo, Andrea Tiengo e Girolamo Bennici.

Ciao ragazzi! In questi ultimi mesi ho imparato a conoscervi, quindi eviterò di essere serio e cercherò di porre domande che possano venire incontro alle vostre facoltà mentali. Scherzi a parte, ci siamo lasciati a dicembre del 2015, si parlava di “Penis Barbecue”, adesso invece c’è “Sadomasokissme”. Cosa è successo in questo lasso di tempo?

Osvaldo: Ciao Stefano! Eccoci di nuovo qui in tua gradita compagnia! Bhè… dal 2015 a oggi sono passati due anni.

Girolamo: Infatti duemila diciassette meno duemila quindici fa due.

Andrea: In questo lasso di tempo siamo quindi invecchiati di ben due anni!

I Give Us Barabba amano giocare con i testi e con la musica, nell’ascoltare i brani si ha una sensazione di spensieratezza, voglia di divertirsi, soprattutto live, ma sotto sotto (manco tanto poi) è evidente che siete dei musicisti molto preparati. Avete mai pensato che qualcuno potesse prendervi poco sul serio? O non ve ne frega un bel niente e fate quello che vi pare?

Osvaldo: Non credo che il nostro pubblico ci sottovaluti… c’è da dire che, quando abbiamo iniziato nel 2012, a livello locale, ognuno di noi aveva una certa “notorietà”, passami il termine… ognuno di noi militava in progetti musicali ben diversi ed era conosciuto e considerato sulla base di quelle esperienze.

Quindi non abbiamo mai accusato una mancanza di stima… anzi! Il nostro ex chitarrista Mirco Brunello, che oggi lavora in altri progetti musicali, mi racconta che spesso viene “idolatrato” proprio per la sua esperienza nei Give Us Barabba!

Anche fuori dal nostro territorio, per chi non conosce il nostro passato, vengono riconosciute le nostre qualità (e anche i nostri difetti… ci mancherebbe!).

Non posso nascondere però che abbiamo qualche difficoltà ad essere presi sul serio nel momento in cui dobbiamo presentarci a delle realtà nuove… sai… se sei il titolare di un’agenzia, di un locale… se sei un giornalista… è facile che cestini una mail appena leggi “Il prossimo 17 Febbraio, dopo Penis Barbecue, uscirà il nostro secondo LP Sadomasokissme”… come puoi prenderci sul serio!?! Sembra quasi un messaggio di SPAM!!!

In qualsiasi caso… noi continuiamo a fare quello che vogliamo! Se iniziassimo a limitare le nostre perversioni e la nostra demenzialità, il progetto non avrebbe più senso di esistere!

Nelle tracce ci sono citazioni da brani spesso totalmente estranei a quanto ci si aspetterebbe da una band Rock/Metal/Progressive ecc. Come avete scelto tali citazioni? Sono messe in punti ben precisi o diciamo le avete “buttate” lì a caso?

Osvaldo: Si tratta certamente di citazioni inusuali… ma proprio per questo le mettiamo! Ascoltare un disco Rock/Metal e imbattersi in un campione di Nino D’Angelo o in una citazione di Peppino Di Capri, è sicuramente spiazzante! Spesso questi piccoli interventi “risolvono” le sezioni dei brani “più serie” facendole precipitare nel trash e nella demenzialità!

Andrea: In altre occasioni, sono semplicemente degli omaggi… come accade con “Heaven for Everyone” dei Queen su “Spider Banana (Phoneutria Nigriventer)” o “I Shot The Sheriff” di Bob Marley alla fine dell’unisono di “An International Acrobat Reader”!

In entrambi i casi, comunque, ognuno di questi ha un senso ben preciso… le frasi citate o i campioni inseriti hanno tutti un significato!

Nella precedente intervista mi dicevate che i Give Us Barabba avevano bisogno di qualche brano più tosto rispetto a “Penis Barbecue”, dal momento che vi capita di suonare in contesti Heavy. Siete riusciti ad ottenere questo risultato con “Sadomasokissme”?

Osvaldo: La nostra intenzione era quella di fare un disco più duro… ma non è accaduto. La componente Metal è presente in ognuno di noi ma si trattava di un vincolo creativo che, probabilmente, non era giusto porsi in questo momento. Abbiamo scritto ogni singolo brano di “Sadomasokissme” in maniera naturale… il risultato è quello che hai potuto ascoltare e, se non è heavy come volevamo fare inizialmente, non ha alcuna importanza!

Andrea: Abbiamo scritto un bel pezzo Heavy durante la composizione… si chiama “Chronology” e l’abbiamo presentato live in alcune occasioni. E’ un bel brano a mio parere… ma senti che non è spontaneo… è vincolato da una scelta fatta a tavolino.. e questo si sente. Non potevamo quindi permetterci di inserirlo in questo disco.

Osvaldo:Inoltre, a differenza di quanto ti abbiamo detto nella scorsa intervista, le cose sono un po’ cambiate a livello live. Il #SadomasoTour ci ha portato a suonare con artisti tutt’altro che Metal come Sir Oliver Skardy (Pitura Freska) e con Herman Medrano & The Groovy Monkeys… ma ci ha portato anche a suonare con i Linea77 e i Nanowar of Steel… rimanere sulle sonorità Avant-garde di Penis Barbecue, ossia “tutto e niente”, è certamente un vantaggio perché ci permette di essere inseriti in contesti live di svariata natura!


Che tipo di accoglienza è stata riservata dal vostro pubblico al nuovo album? State ricevendo commenti positivi o proposte di TSO?

Girolamo: Per quanto riguarda il nuovo disco, come abbiamo detto nel primo video promozionale, il tour di supporto è iniziato con sei mesi di anticipo rispetto alla pubblicazione! Il nostro pubblico conosce già almeno il 75% dei brani contenuti in esso e, con nostra gioia, sono stati accolti molto positivamente!

Osvaldo: Inoltre questa strategia, che in realtà è nata per caso, è risultata vincente: abbiamo già delle prenotazioni per il nuovo disco da parte del nostro pubblico che vuole, finalmente, sentire questo o quell’altro brano inciso!

Poi abbiamo le recensioni in esclusiva per l’Italia di un certo Stefano Mastronicola di Metal in Italy (Ahah!), e di Core And Co per la Francia! Ringraziamo entrambe le testate e i giornalisti… soprattutto perché ne hanno parlato più che bene!


Con il nuovo album pensate di cambiare anche gli abiti di “scena” o rimarrete fedeli alla vostra immagine, sicuramente da difendere… Avete mai pensato o fatto serate a tema?

Girolamo: Ogni nostra serata è a tema… e il tema è sempre lo stesso, ossia il nonsense! I nostri abiti di scena sono del tutto casuali e non interagiscono per nulla tra loro! Quando rivedo le foto o i video dei concerti, mi rendo conto dell’assurdità della situazione e spesso penso seriamente alle proposte di TSO!!

Andrea: La cosa positiva di tutto ciò è che ognuno di noi è libero di sorprendere gli altri membri della Band e il pubblico con travestimenti nuovi ad ogni live! Inoltre questo evita di “legare” ognuno di noi ad un personaggio… non vogliamo creare un alias di noi stessi anche perché, nonostante tutte le buffonate che proponiamo, vogliamo essere riconosciuti per quello che facciamo… nel bene e nel male!

Cerchiamo di tornare seri, almeno per un attimo. Come sarà supportato “Sadomasokissme”? C’è qualche appuntamento in particolare da segnare in agenda? O magari qualche video in arrivo…

Osvaldo: Abbiamo un sacco di appuntamenti interessanti!

Venerdì 17 Febbraio (#LoveFriday), è stato pubblicato il disco supportato da uno spot pubblicitario! Il venerdì successivo presenteremo il disco al Revolver Club di S. Donà di Piave (VE), al Carnival Party con i Nanowar of Steel! E poi avremo altre date live e inizieremo la produzione di due video-clip ufficiali… ci saranno delle sorprese!!!


Vivere di musica al giorno d’oggi è molto difficile, spesso bisogna fare i musicisti part-time o ci si sente dire: “quando ti trovi un lavoro serio?”. Riusciremo secondo voi in Italia a far capire che quella del musicista è una professione che richiede preparazione, duro lavoro e tanti sacrifici?

Andrea: è difficile far capire, a chi non è del settore, il tempo, la dedizione, gli investimenti e tutto il duro lavoro che c’è dietro alla pubblicazione di un disco… Ma questo è un problema che affligge qualsiasi attività “artistico-umanistica”. Ma quello che conta per noi è il risultato. La nostra soddisfazione è quella di ricevere consensi sul nostro lavoro finito… non sul background che ha portato alla riuscita del lavoro!

Osvaldo: Del resto… se affidi ad un architetto la progettazione della tua casa… la casa sarà bella e confortevole, o viceversa, ed è questo quello che conta! Se poi dietro a quel progetto ci sono notti insonni e un lavoro mastodontico… questo non deve interessare il fruitore del prodotto!

A mio avviso, il problema non è solo italiano… ma probabilmente non è nemmeno un problema. Se la nostra attività non porta prestigio e non porta benefici economici, allora è giusto che venga considerato “un lavoro non serio”. Il lavoro serve a far – anche – soldi… e se i soldi non arrivano, allora forse è giusto che non venga considerato tale.

Perché in Italia si apprezzano maggiormente le band straniere? Non solo quando si tratta di acquistare musica, anche in occasioni live. Mi è capitato di vedere locali vuoti durante gli opening act nostrani e riempirsi solo per gli headliner. Cosa ne pensate in merito?

Osvaldo: il rapporto nazionalità/successo a mio avviso dipende molto dal genere musicale. Se analizziamo la musica pop italiana, è innegabile che alcuni artisti italiani abbiano una popolarità immensa in certi Paesi… vedi Laura Pausini in America latina, Andrea Bocelli negli Stati Uniti, Albano Carrisi o Toto Cutugno in Russia… e sono comunque artisti che hanno un consenso di pubblico molto spinto anche in Italia.

L’Italia ha la cultura della “canzone”… la lingua stessa si presta bene a testi d’amore e imbattersi in testi d’altra natura risulta molto difficile… vedi ad esempio la complessità che sta dietro ai testi – più unici che rari – di Battiato, di Dalla o De Gregori ad esempio.

In ambito Rock/Metal l’Italia ha quindi un deficit “culturale”… nel senso che non fa parte della nostra cultura. Qualsiasi band Rock/Metal italiana ha quindi più possibilità all’estero semplicemente perché affronta un territorio fertile.

Andrea: In merito al fatto che spesso le band opening-act non vengono prese in considerazione, questo è legato al fatto che si tende a “idolatrare” gli artisti conosciuti e a “diffidare” da quelli sconosciuti…

Ed anche questo penso sia legato alla mentalità e alla cultura di ogni Paese… non possiamo far altro che prenderne atto ed andare avanti nel nostro lavoro!

Ragazzi vi ringrazio per il tempo che mi avete concesso. Vi rinnovo i complimenti per “Sadomasokissme” e lascio a voi il compito di concludere l’intervista nel migliore dei modi. A presto!

Andrea: Grazie a te per il tempo che ci hai concesso, per la splendida recensione di Sadomasokissme e per il supporto che tu e Metal in Italy ci date!

Girolamo: un abbraccio caloroso a tutti i compaesani trapanesi!

Osvaldo: Concludo con un messaggio importante: dai una svolta alla tua relazione, regala #Sadomasokissme!!!

 A cura di Stefano Mastronicola

> Leggi l’intervista completa su metalinitaly.com